Continuatio e renovatio nella Villa Adriana di Tivoli
DOI:
https://doi.org/10.5617/acta.5744Abstract
Villa Adriana dimostra che i concetti di continuatio e renovatio sono strettamente collegati ed interdipendenti, due facce di una stessa medaglia. La continuatio si esprime nello stretto rapporto che esisteva fra la Villa e l’architettura romana che la precedeva: essa prese a modello il tradizionale repertorio architettonico e decorativo del mondo romano, ispirandosi all’iconografia dei palazzi e delle ville imperiali, ma anche delle domus e delle ville. Adottò quindi un linguaggio comune, noto e comprensibile a tutti. La renovatio consiste invece nell’evoluzione che Adriano impresse alla tradizione che lo precedeva, creano nuove forme e nuovi linguaggi. Edifici e giardini furono ridisegnati con un predominio delle linee curve e delle prospettive a ventaglio. Nuove forme vennero sperimentate per le cupole e le volte. Inediti disegni vennero appositamente creati per i mosaici ed i pavimenti in opus sectile. Creata sia dalla continuatio che dalla renovatio, la Villa di Adriano celebrava ed esprimeva l’immenso potere dell’Imperatore: nella sua dimora tutto doveva essere unico e superlativo, diverso ed originale rispetto a quanto era stato fatto prima di lui.
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