Tradizione e rivalità. Aspetti dell'arte romana alle soglie del primo giubileo

Authors

  • Pace Valentino

DOI:

https://doi.org/10.5617/acta.5685

Abstract

Fra le motivazioni che hanno concorso a formulare i programmi figurativi romani rientrano anche aspetti di conflittualità, fra gli ordini e fra le sue istituzioni relgiose, di cui in questo saggio si sottolineano alcuni casi concreti. Così è per l’emergenza del culto di S. Francesco e della conseguente esposizione della sua immagine (p.es. sulle absidi del Laterano e a S. Maria Maggiore), tale da provocare la reazione dell’ordine di S. Benedetto a mostrare la priorità del proprio santo, o ad accrescerne la visibilità (p.e. a S. Cecilia o a Sant’Agnese); così è pure per la rivalità fra le chiese di Santa Maria Maggiore e Santa Maria in Trastevere, i cui programmi musivi absidali polemicamente “rispondono” l’uno all’altro per un’ostentata volontà di primato ed esaltano la riconoscibilità della propria immagine iconica. Alla “rivalità” si appaia comunque il forte senso di legame con la tradizione ed è questo che spiega altre scelte d’immagine fortemente in linea con il passato.

How to Cite

Valentino, P. (2017) “Tradizione e rivalità. Aspetti dell’arte romana alle soglie del primo giubileo”, Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia, 16(2 N.S.), pp. 63–90. doi: 10.5617/acta.5685.